Il cimitero monumentale di Brescia, chiamato anche Vantiniano, è il primo cimitero monumentale della storia italiana ed è stato progettato e realizzato, come prima opera della sua vita, dall'architetto Rodolfo Vantini.
All'epoca della dominazione napoleonica l'editto di Saint Cloud fissò delle regole per la tutela della sanità pubblica, imponendo la tumulazione in aree distanti dai centri abitati; questo editto, allargato anche ai terriotri italiani ebbe l'effetto di imporre sulle città la costruzione di nuovi cimiteri, e tra queste una delle prime fu proprio Brescia.
Previo concorso venne affidato il progetto al giovane architetto Rodolfo Vantini affinché realizzasse uno spazio nuovo e imponente.
La realizzazione del cimitero monumentale occupò tutta la sua vita e per questa opera venne riconosciuto come il più abile architetto in tale ambito. Nel corso degli anni l'area acquistata per la costruzione del cimitero venne arricchita di porticati ed edifici in stile neoclassico, ispirati all'arte greca.
Quali sono le opere all’interno del Cimitero Monumentale di Brescia?
Tra i luoghi simbolo vi è la cappella centrale dedicata a San Michele in cui si trova la statua dell’omonimo Arcangelo, realizzata da Democrito Gandolfi.
Accanto alla cappella di San Michele si trova poi l’emiciclo verde composto da sessantasei cenotafi: questo monumento fu realizzato per ricordare alcuni personaggi più o meno famosi della storia bresciana. Il primo Pantheon di tutto il complesso è la cella del Municipio: dal 1833 al 1904, vennero seppelliti venticinque protagonisti appartenenti alla vita sociale e politica di Brescia e tra loro il poeta Cesare Arici.
All’interno del Monumentale di Brescia è presente inoltre l’ossario militare più grande d’Italia, realizzato all’incirca nel 1920 per la commemorazione dei deceduti durante la Prima Guerra Mondiale.
Invece il faro, che si erge per sessanta metri d'altezza, domaniando tutta l'area, rappresenta un'allegoria della luce che vuole illuminare la via nell'aldilà. Quest'opera venne realizzata dall’architetto tedesco Johann Heinrich Strack, su ispirazione della colonna della Vittoria di Berlino. Inoltre, nella sala centrale del monumento è collocata la statua di Rodolfo Vantini, ivi seppellito, per opera di Giovanni Seleroni.
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