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Palazzo Barolo è una delle più importanti e meglio conservate dimore nobiliari della Torino barocca: ospitò molti tra i personaggi pimeontesi più famosi dell'ottocento, come il Conte di Cavour, Massimo d’Azeglio e Silvio Pellico, il quale soggiornò per molti anni dopo la pubblicazione de “Le mie prigioni”. 

L’edificio si estende quasi per un intero isolato, da via delle Orfane fino a Piazza Savoia. Il palazzo nasce da una ristrutturazione della casa posseduta dal Conte Ottavio Provana di Druent, costruito alla fine del Seicento da Gian Francesco Baroncelli. Nel palazzo abitò l’unica figlia del Conte, Elena Matilde, con il marito marchese Gerolamo Gabriele Falletti di Barolo. Passò poi in eredità al figlio Ottavio Giuseppe che commissionò la modifica a Benedetto Alfieri per adeguarlo al gusto rococò -stile architettonico e decorativo nato in Francia. Il palazzo è stato residenza di Famiglia Falletti fino ai coniugi Tancredi e Giulia, ultimi Marchesi di Barolo, i quali hanno trasformato il palazzo nel più celebre salotto torinese del Risorgimento. 

La coppia di coniugi ha dato via all’Opera Pia Barolo: ancora oggi istituzione pubblica di assistenza e beneficenza. Le principali finalità dell’Opera pia Barolo sono la carità, la beneficenza e l’istruzione, che vengono portate avanti dagli enti formati dalla marchesa stessa. 

Per visitare il palazzo e conoscere tutta la sua storia questo tour di Arte e Musei è a tua disposizione, per compiere un viaggio attraverso i secoli e la bellezza.