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La Cappella degli Scrovegni prende il nome da una nobile famiglia di Padova, per l’appunto, gli Scrovegni. Membro più illustre fu sicuramente Enrico che ereditò una fortuna ma anche una pessima fama che giovava alle sue aspirazioni politiche, suo padre Rinaldo era infatti stato collocato da Dante tra gli usurai dell’inferno.

Per ripulire la sua immagine e rafforzare l’amicizia con la Chiesa, Enrico fece edificare tra il 1302 e il 1303 una cappella a una navata, collegata al Palazzo, abbattuto nel 1827, lasciando isolata quella che oggi conosciamo come Cappella degli Scrovegni.

La decorazione della cappella venne affidata da subito a Giotto.

L’ambiente è un vano rettangolare coperto a botte con le pareti del tutto nude (prive di membrane architettoniche), perciò la definizione dello spazio è interamente affidata alla pittura.
Giotto raffigura al suo interno le Storie della Madonna e di Cristo con una disposizione libera da quella sancita dalle tradizioni iconografiche, le scene sono coordinate ma indipendenti, si susseguono come a formare un ciclo che viene concluso da una grande raffigurazione del Giudizio Universale.

Con la visita guidata di Arte e Musei Italia possiamo portarti in questo luogo pilone della Storia dell’arte italiana del Medioevo ripercorrendo le storie raccontate da Giotto con la pittura, osservando da vicino anche il famoso crocifisso da lui realizzato e conservato all’interno dei Musei Civici.

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